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Categoria: Umanistiche
1° Festival di “ALLEGROLOGIA”
LA SCUOLA BENEVENTANA
HUMANALCH vs HENDERSON !
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Tommaso, Alessandra e Polifemo
Tommaso (4 anni, mio nipote): “Nonno, mi racconti di nuovo la storia di Polifemo”?
Nonno: “Ancora un’altra volta? Questa sarebbe la decima!”
Tommaso: “Sì! Sì! Ma me la devi raccontare tutta intera, cominciando dall’inizio.”
Nonno: “Si vede che ti è proprio piaciuta. Allora mi è venuta un’idea. Sai che facciamo oggi pomeriggio? Andiamo al Museo di Sperlonga, dove c’è una grandissima e bellissima statua in marmo con Polifemo, Ulisse ed i suoi compagni di viaggio.”
Tommaso: “Bellissimo!. È proprio una buona idea, non vedo l’ora!”
Nonno: “Ci portiamo anche la tua sorellina Alessandra (6 anni). Cari bimbi, dovete sapere che a Sperlonga, l’Imperatore romano Tiberio aveva una bellissima piscina in una grotta vicina al mare e si faceva il bagno facendola riempire con l’acqua di mare. Sui bordi della piscina erano state posizionate molte statue decorative, tra cui il gruppo scultoreo di Polifemo, che ora è stato spostato nel piccolo Museo costruito sulla collinetta sovrastante la grotta. Mentre Tiberio era intento a fare il bagno, cadde un masso dalla collina e l’Imperatore fu salvato da un suo soldato che lo spinse fuori dalla traiettoria del macigno roccioso. Tiberio ne dedusse che gli Dei non vedevano di buon occhio la sua presenza a Sperlonga, per cui se ne andò a Capri, dove si fece costruire 4-5 ville, sempre nei punti più alti dell’isola, in modo da evitare le eventuali cadute dall’alto di altri nuovi massi.
Nonno: “Cari nipotini, dopo aver visitato il Museo, vi porterò anche giù sulla spiaggia fino alla grotta ed ai resti della piscina, per farvi visitare i luoghi della vita di Tiberio.”
Tommaso era elettrizzato e fremeva dalla voglia di partire per andare al Museo, immaginando, insieme alla sorella, questo viaggio, che lui già definiva “avventuroso”. Dopo unpiccolo riposino pomeridiano siamo partiti e dopo dieci minuti eravamo in corrispondenza del Museo sulla via Flacca. Purtroppo, il parcheggio era sull’altro lato della strada, dove abbiamo lasciato la macchina ed ho dovuto, poi, riattraversarla tenendo Tommaso in braccio ed Alessandra con l’altra mano, con non poca trepidazione, visto il frequente passaggio delle macchine a velocità non moderata. Arrivati al cancello di ingresso del Museo, abbiamo trovato la sgradita sorpresa che il cancello era chiuso, con il seguente cartello: “Il Museo è aperto nei giorni Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, mentre è chiuso nei giorni Lunedì, Martedì e Mercoledì. Il nostro giorno era, purtroppo, il Mercoledì. Vi lascio immaginare la delusione generale dei bambini e del più piccolo Tommaso in particolare. Abbiamo riattraversato la strada con le stesse modalità e con la stessa trepidazione e siamo rientrati in macchina, mentre io cercavo di consolarli promettendo di tornare in un giorno di apertura e rimproverandomi per non avere telefonato o verificato su internet. Mentre salivamo in macchina, Tommaso ha notato che c’era all’interno della macchina, ai piedi del suo sedile, una bottiglia d’acqua.
Tommaso: “Nonnone (spesso mi chiama così), a che serve questa bottiglia piena d’acqua?”
Nonno: “Questa non si deve bere. Serve solo in caso di emergenza per il radiatore della macchina, oppure se uno si trova nel deserto e rimane senza liquidi da bere”
Tommaso: “Ma, perché, nonnone, tu vai anche nel deserto?”
Nonno: “Certo, ogni tanto. Per esempio, ci sono andato in Egitto, ove andai a visitare le Piramidi. Vi prometto che, quanto prima, vi porterò anche nel deserto a vedere le Piramidi.
Tommaso: “Nonno, ma il deserto sta sempre aperto ? Tutti i giorni? ”